Strike al Colore! La Grandezza delle Architetture Minori
Nel suo insieme di spazi e forme costruite, ogni città può essere riconosciuta, compresa e trasformata, mediante la condivisione allargata, in patrimonio culturale collettivo. Senza tale processo sarà difficile, o impossibile, conservare e consegnare al futuro le testimonianze dell’arte e della storia. La conservazione del costruito storico, infatti, comporta una visione generalizzata dell’insieme, olistica, che non si ferma al solo monumento di riconosciuto valore storico, ma soprattutto, interessa le cosiddette architetture “minori”, che rappresentano il tessuto senza il quale anche i monumenti e le grandi architetture perderebbero gran parte del loro valore e significato.
Per semplificare le procedure di conservazione urbanistica, nel 2001 nasce il Piano del Colore e dell’Arredo Urbano (PCA), strumento normativo urbanistico in grado di migliorare la qualità della scena urbana nel suo complesso, con riferimento a tutti gli elementi che finiscono per caratterizzarla, come gli arredi urbani e gli impianti tecnologici.
Il PCA è pensato per fornire indirizzi di metodo e linee guida per una coerente metodica di approccio agli interventi di manutenzione e restauro, non solo delle architetture “maggiori”, ma anche e soprattutto per le cosiddette architetture “minori”.
Il PCA stabilisce le regole per la riqualificazione dell’ambiente dei centri storici, attraverso l’eliminazione delle cause di degrado e l’uso appropriato delle tecnologie operative; fissa specifiche norme di salvaguardia per le testimonianze cromatiche, materiche, pittoriche e plastiche; detta la formazione dei sistemi tecnologici e delle metodologie compatibili con i caratteri storici, cromatici, costruttivi e materici dei tipi edilizi esistenti e fissa l’adozione di una appropriata tavolozza dei colori alla quale riferirsi come base cromatica, nel rispetto della tradizione locale e dell’unitarietà estetica dell’ambiente del centro storico.
Il PCA è uno strumento in grado di migliorare la qualità della scena urbana. Migliorare la qualità del paesaggio che gli occhi osservano quotidianamente vuol dire migliorare la qualità della propria vita. In definitiva, il PCA è quel mezzo che tutela la nostra storia, il passato culturale e il futuro nostro e dei nostri figli.
Nel passato il Centro Mongolfiera Lecce, in collaborazione con l’Industria Colori Duriplastic, ha attuato una campagna di sensibilizzazione dei cittadini salentini all’adozione del Piano del colore e dell’Arredo urbano. Con il Patrocinio della Regione Puglia, della Provincia e del Comune di Lecce, si è voluta proporre una riflessione sulle bellezze architettoniche minori del territorio salentino, quali ville, palazzi, masserie o semplici facciate di abitazioni storiche.
Esempi di queste architetture, rappresentate in 16 splendide fotografie, sono state inserite in altrettante sagome di birilli che hanno giganteggiano all’interno della galleria del centro commerciale. I birilli, con il loro design elegante e sinuoso, hanno voluto rappresentare la contemporaneità, la cui pancia ha ospitato gli elementi architettonici tipici e universalmente apprezzati prodotti nei secoli dalla cultura del nostro territorio.
Al cittadino salentino, che ha riconosciuto ed apprezzato molte delle facciate storiche fotografate, si è chiesto di adottare il PCA, laddove già previsto, o di farsene promotore presso gli amministratori del proprio comune di residenza.
Lo sai che…
…le cosiddette architetture “minori”, come la tua casa, rappresentano il tessuto senza il quale anche i monumenti e le grandi architetture perderebbero gran parte del loro valore e significato.
…anche l’aspetto esterno del tuo fabbricato è una componente essenziale della scena urbana del tuo territorio.
…lo scopo del costruire è il benessere degli abitanti, inteso come uno stato psicofisico a cui concorre la salute dell’individuo, l’equilibrio sociale e la cura dell’ambiente. In questa visione l’edificio non è un oggetto a sé stante, slegato dal contesto, ma parte di un sistema interattivo e dinamico che considera gli elementi naturali (terra, acqua, vento, sole, vegetazione) e sociali (identità e appartenenza ai luoghi) come materiali fondamentali del progetto.
…l’immagine della città o del paese, nel suo complesso, influisce sul tuo benessere individuale e sociale.
…conviene per le tasche e per l’ambiente scegliere i materiali di cui si conosce la provenienza, scegliendo quelli estratti e prodotti nello stesso ambito eco-regionale secondo il principio della filiera corta già applicata per i prodotti alimentari.
…il colore bianco permette di abbassare la temperatura dell’edificio limitando i costi del condizionamento.
…sostituire le persiane ed i serramenti lignei con materiali e tecniche completamente diverse rende la struttura ambientalmente incompatibile con la natura del fabbricato.
…le volte “a stella” finiscono quasi sempre col perdere la propria straordinaria spazialità ad effetto “vela” a causa delle stonacature che evidenziano spesso una tessitura con tufi cromaticamente eterogenei e la povertà del materiale costruttivo.
…esiste una appropriata tavolozza dei colori alla quale riferirsi come base cromatica, nel rispetto della tradizione locale e dell’unitarietà estetica dell’ambiente del tuo territorio.