STORIA DI LUNA E DI ALTRI AMORI
Ti sto osservando Luna. Sei lì, posi il tuo corpo sulla sedia di sempre, sei dura nello sguardo ma ancor più nella mente, pseudo omologata a 186 persone, insonorizzata dal tuo stato d’animo, non hai cura di chi ti sta parlando.
Sposti la testa, inclini lo sguardo assente. Ad un tratto c’è qualcosa di sensato che ha catturato la tua flebile e raffreddata attenzione. Due farfalle, microscopiche e belle, dotate di una bellezza che solo la Natura in quanto tale potrebbe scatenare, prendono il volo, sincronicamente. Si avvicinano, si annusano, si rendono ludiche davanti ai tuoi occhi. E’un gioco di continue attese e speranze, di chi si leva in alto per primo e di chi rincorre. Finalmente quella piccola smorfia che dal tuo naso scende sulle serrate labbra si trasforma in un qualcosa di positivamente semplice,un sorriso. Ti ricorda chi sei e soprattutto perchè permetti a te stessa di annullarti.
Lo ammetto. Sono impertinente e scocciante, ma conosco quello che stai pensando.
Ora guardi il cassetto dei ricordi, di quelli lontani e fondamentali. Decidi di aprirlo. Non è una riffa, sai esattamente cosa pescare. Attaccato all’amo dei ricordi c’è una foto, di quelle che avresti da sempre voluto strappare, che guardi con vergogna. Dietro di essa una frase: Cresci! Sei solo una bambina!
Ma poi, che cavolo significa?
L’era dei cartoni animati è terminata.
Da piccola preferivi ammaliarti dalla visione della Sirenetta. Tuttavia, non comprendevi il motivo per il quale una figlia potesse allontanarsi dal suo papà per la “sola”realizzazione dei suoi desideri e per godere dell’amore del suo principe.
Ti rattristava vedere il “re” deluso e abbattuto dalle decisioni della sua piccola, e non riuscivi tantomeno a comprendere la forza di un amore che potesse andare oltre quello che correva tra padre e figlia.
Hai rimesso il fiocco magico. Quanto piangevi e ti disperavi affinche la tua povera nonna potesse acquistarlo dalla merceria della tua fantasia. Con esso eri in grado di trasformarti nell’altra te…in quella che in realtà volevi essere, tutto l’opposto di come fossi.
Grazie ad esso balzavi in uno di quei stupendi quadri del film di Mary Poppins, “addobbata” a puntino, aprivi l’ombrello per proteggerti dalla pioggia che proveniva dal cielo dei tuoi occhi.
Salivi sul cavallo a dondolo e li guardavi estasiata. La tua mamma e il tuo papà, INSIEME in un unicuum, in un assolo di emozioni sfolgoranti. Si tengono per mano e si girano verso di te, ma tu?
Tu non ci sei più. Era solo un quadro, di quelli che hai dipinto con i colori della speranza che negli anni della beata fanciullezza ti ha accompagnato, sporca delle tempere nella mente.
Invidiosa e silenziosa dell’amore altrui. Arrabbiata e delusa dalla vita che stavi imparando ad odiare, perchè non ti aveva permesso di personificare l’amore delle due farfalle a quello della coppia che ti aveva messo al mondo. il tuo continuo domandarti perchè?
Ti sei resa vittima crescendo troppo in fretta. Scavalcando qualsiasi step cronologico e fisiologico ti sforzavi di essere, a tuo dire, “giustamente grande” al fine di gestire quello per il resto del mondo reale non è crontollabile nè orgazzabile.
Hai continuato a macerarti, interrogandoti sulla domanda: Che cosa è l’amore?
E’ l’insensata ed estenuante perfezione cui tendevi pur di non pesare nè deludere le persone che ,per colmare lacune altrui , ti hanno buttato giù una valanga di amore?
E’ l’indomabile controllo che aveva catturato ogni singola cellula, invadendo la tua sfera privata, anestetizzandola, addormentandola per una data da definire?
E’ l’incomprensibile anelito che ti spingeva ad immolarti per cause umanitarie che riuscivi a scovare, affinchè potessi espiare chissà quale peccato originale?
Niente di tutto questo!
Il mondo non è una lavagna e tu non sei la bimba che con il gessetto bianco sentenzia sui buoni e i cattivi.
Non è olisticamente tutto bianco o nero.
La scrittura della luce ce ne dà continuamente prova. Esistono una miriade di sfumature, latenti, nascoste, vive, visibili, attente a farsi catturare; ma per godere di queste è necessario che tu rimuova una quid essenziale: un velo nero che offusca e sconvolge l’obbiettivo della tua macchinetta.È la parte dello strumento destinata a raccogliere la luce. Nei rifrattori è la lente che punta verso il cielo, al lato opposto dell’oculare; nei riflettori è lo specchio sul fondo del tubo ottico. Se non riesci a pulirlo, senza graffiarlo, non gli permetterai di assolvere al suo compito: convogliare il fascio di luce raccolto verso un unico punto.E quel punto SEI TU!
L’amore non è l’affannosa ricerca per eliminare plausibili od improbabili pericoli.
L’amore non è l’inoppugnabile aspettativa di una totalità di cui altri non hanno goduto e per tal motivo sarebbe logico che fosse così per la maggior parte di chi ti attornia.
Non è l’arbitrio di incapsulare la mente di chi vorresti accanto, per timore che quest’ultimo possa fartela pagare o abbandonare.
Non si tratta di una guerra: non ci sono le ritirate, nè tantomeno la rinuncia o la recessione.
Rallenta il tumulto della mente, della vita. E’ arrivato il momento di trovare nel giorno un tempo di quiete
Basta pensare di essere nata sotto una cattiva stella. E’ solo che guardi male il cielo.
E’vero! l’amore, quello dell’ESSENZA, ti brucia dentro e se non sei preparata ad incendiarti, pur di non rischiare di farti male, potresti spegnerlo con un’ondata di acqua, quella raccolta dalla fonte dell’INSICUREZZA .
E’un prezioso scrigno che nessun uomo comune può forzare. La chiave della fiducia e della completa dedizione comporta l’esclusione dell’incomprensibile lotta, fomentata dalle scariche nervose che ti traversano.
E’la consapevolezza di andare oltre, al di là dell’umana comprensione, dei semplici e necessari rapporti che ci consentono di vivere. E’ godere della posizione migliore, del posto in prima fila, del punto più alto, quello degno per una creatura altrettanto degna del tuo amore.
E’ pensare al proprio futuro tenendosi per mano, stringersela nei momenti in cui pensi di non essere soddisfatto o di aver sfiorato un fallimento, smorzare la presa quando è giusto farlo.
Sembrerebbe il più complicato meccanismo che l’uomo sia stato in grado di attivare pur di non morire di noia, e invece, si accorge che potrebbe morire proprio se quello stesso meccanismo si inceppasse.
Eppure è così semplice. Basterebbe spegnere l’interruttore dei ” se ” e dei “ma” e lasciarsi DIPINGERE con i colori che ciascuna coppia ha il dovere e il diritto di cercare per colorare il quadro della propria FELICITà che può vivere e condividere con la persona che ha SCELTO ed è quindi DEGNA DEL SUO AMORE!!!
Sei finalmente venuta al mondo, LUNA. Ora VIVI/TI…