Perturbazioni Pittoriche
Ho respirato la sua anima osservando i dipinti di Giuseppe Alessio. Artista salentino, nato a Tricase nel 1975. A volte ho l’impressione che il futuro sia nelle mani dei pittori. In loro fermenta l’idea ed il colore della vita che come Perturbazioni sorvolano su tutto, ma non su ciò che colpisce, ammalia, inebria. La condizione di creativa allegria, riempie il cuore di chi sa apprezzare e riconoscere l’arte, nel suo insieme e nelle mille sfaccettature. Guardo le opere di Giuseppe Alessio e sorrido alla vita, alla natura. L’artista giovanissimo rimane affascinato dal mondo dell’arte. Si diploma nel 1994 presso l’Istituto d’Arte “G.Pellegrino” di Lecce sotto la guida dei maestri Castelluccio, Salvaneschi, Marullo. Consegue il titolo in “Arti visive e discipline dello spettaolo” presso l’Accademia delle Belle arti di Lecce. Giuseppe Alessio ci conduce sul filo luce-ombra, finzione-verità che scopre ed umanizza le emozioni.
“Non so a voi, a me di certo succede che la vista di un dipinto faccia scattare un sentimento misto di emozioni estetiche e curiosità psicologica. Il tutto si accentua di fronte a tele forti, intendo ricche di mistero, chiaro-scuro, inquietudini ed allusioni proprio come sono queste di Giuseppe Alessio”
Prof. Bianca Paris
“Alessio usa la pastosità della sua pittura in forma viscerale, arcaica. Ne trae nutrimento, intinge nella potenza del suo tratto un chè di sacrale che anela verso l’alto. Vi è un segreto nel nelle alchimie di questo Maestro Naturale. Nei colori e nei deliri che egli miscela”
Tessa Rosenfeld
La natura è cifrata dalla stessa presenza magica di colui che sa sceglierla, così Alessio ci porta sul filo di quello splendore/oscurità, finzione/verità, ragione/sentimento, che scopre e umanizza la materia e la fisionomia del mondo, di un mondo che vive tra ideale e reale, tra emozione e memoria, tra dati sensoriali e vita profonda, scontro fisico e dimensione psichica.”
Prof. Carlo Franza Storico dell’Arte
“I personaggi, i colori, le allusioni, come nel teatro di Pirandello, si rendono liberi dal loro autore e pretendono di valere per sé, di avere una vita autonoma. Dalla presenza di questa vita si giudica la validità di un pittore.”
Hervè A. Cavallera
Ordinario di Storia della Pedagogia nell’Università del Salento