Papi Gump…la bigenitorialità in cammino.
Esiste una legge, la n.54 del 2006, che prevede l’affido condiviso di figli con genitori separati come regola generale. Ciò significa che, con l’entrata in vigore della 54/2006 entrambi i genitori ex-coniugi conservano la potestà genitoriale e devono provvedere al sostentamento economico dei figli in misura proporzionale al reddito. Esiste una legge, sulla carta, ma a detta di alcuni la sua applicazione è tutt’altra cosa. Nell’immaginario collettivo e, senza dubbio, nella gran parte dei casi, è sempre stata la mamma, la protettrice del focolare domestico, la coperta che avvolge nei tempi freddi, l’abbraccio eterno per i figli, dalle prime lacrime.
Succede anche, che non tutti i padri vogliano “abbandonare i propri figli”, che non tutti si sentano semplicemente “in obbligo” nel dare loro il giusto e necessario sostentamento.
Accade anche che ci siano padri che non vogliono rinunciare a sentirsi tali, come è giusto ma soprattutto come sentono che sia. Così hanno iniziato a lottare, in silenzio prima e ad alta voce poi, per il pieno coinvolgimento di entrambi i genitori nella vita dei propri figli, per concretizzare e applicare sensibilmente e non a-prioristicamente la legge, oltrepassando il cammino già solcato, che vedeva le madri, supreme “vincitrici”, a torto o a ragione, dell’affido.
Ad alzare la voce per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’affido condiviso ci sta pensando Antonio Borromeo, insegnante di Vasto, padre di un ragazzo di 11 anni. Più che la voce, Antonio alza i piedi, cammina, e di strada ne fa e ne vuole fare parecchia. Ha dato vita a un tour, “Papi Gump”, sostando nelle principali città, sino ad arrivare a Roma, destinazione Santa Sede, per incontrare Papa Francesco. Antonio lotta per la “bigenitorialità”, perché “non ci siano più figli orfani di genitori vivi”, dice. “L’83% delle separazioni con figli in Italia prevede l’affido condiviso, che vuol dire perfetta parità di tempi da trascorrere col minore per entrambi i genitori. Ma questo solo formalmente: in pratica invece, al padre i giudici continuano a riservare solo i fine settimana e poche altre occasioni di incontro”. Ciò che sarebbe importante capire è che in queste situazioni, lungi appellarle come conteziosi, sarebbe opportuno evitare lo scenario dei vincitori e dei vinti, poiché gli unici e veri protagonisti di una vita degna di essere vissuta sono i figli di genitori separati e non più il mezzo attraverso cui transitano le liti, provocando persino estreme conseguenze.
“I padri rivendicano il diritto di comunicare, abbracciare e baciare i propri figli; –sostiene Borromeo-nel mio caso la legge era stata applicata, poi revocata, anzi hanno affidato il bambino alla mia ex moglie, poi in Appello mi viene ridato in “condiviso” ,però lì cominciano i guai perché era un affidamento condiviso ma le modalità erano quelle dell’affido esclusivo. Lo potevo vedere il martedì e il giovedì 5 ore come più di 9mila sentenze in giro per l’Italia. In quelle 5 ore dalle 16 alle 21 tu devi fare i compiti con lui, giocarci un po’, fargli vedere i nonni se è possibile, i cuginetti se ce li ha, al limite fare un po’ di attività sportiva, poi tornare a casa cucinare, cenare e riportarlo alla madre. Tutto in 5 ore, due volte a settimana. Questa è un po’ la prassi per tutti. Mio figlio ora ha 11 anni, quando ci siamo separati aveva 4 anni e mezzo e prima della separazione io mi occupavo di mio figlio da quando si alzava, lo lavavo, gli preparavo pranzo e cena, lo portavo a comprare quello che gli serviva perché mia moglie aveva un’attività… ed io con la mia mi potevo gestire diversamente. L’ho cresciuto standogli accanto dalla mattina alla sera”.
Porta con se’ una petizione, sperando di arrivare alle 15mila firme. I firmatari della petizione chiedono pertanto, tra le altre cose: l’abolizione delle competenze civili dei Tribunali dei minorenni; la costituzione di un Tribunale specializzato in materia di Famiglia composta esclusivamente da giudici togati con un’alta formazione degli operatori; la concreta applicazione dell’affido condiviso, rispettando il dettato del Legislatore, il voto del Parlamento e la volontà popolare; un concreto ridimensionamento del ruolo e dei poteri dei servizi sociali, istituendo nuclei di polizia giudiziaria e togliendo di fatto qualsiasi funzione giuridica agli assistenti sociali; sempre il contraddittorio tra genitori in ogni sede giudiziaria, non consentendo mai l’assunzione di decisioni “inaudita altera parte” in materia di affidamento dei figli.
Tra le tappe del Papi Gump nei prossimi giorni anche Lecce.
Si ricordi, altresì, che non è tanto il tempo, non è la perfetta divisione dei compiti, dei diritti e dei doveri a rendere felice un bambino. A volte basta anche un abbraccio sincero, che dura tutta la vita. Ma a volerlo, devono essere entrambi!