Non distruggete quella casa!
C’è un luogo dove la maggiorparte degli esseri viventi sulla Terra preferisce rifugiarsi, come un tempio, come fosse un luogo consacrato al culto di una divinità, quella della tranquillità, dell’amore e dell’avvolgente abbraccio di 4 mura conosciute. Questo luogo si chiama Casa.
Dimorare viene dal latino e significa “trattenersi”, “ritardare”, evidenziando il forte desiderio di chi compie l’azione di restare fortemente in un posto, come un albero mette le sue radici, sicuro che mai potrà lasciare la madre terra.
E proprio quando il sole degli anni sta scendendo sul mare, come un tramonto infuocato, ancora pieno di vita, quando l’esistenza ti ha donato tutto ma ancora tanto è da assaporare, capita di fare i conti con la demolizione. Non solo quella emotiva, si intenda. La distruzione, l’abbattimento, l’annientamento del focolare domestico, del tuo rifugio, del magico mondo che racconta solo a guardarlo la vita di una coppia. E’ quello che sta succedendo agli anziani cinesi della provincia dello Zhejiang. I due residenti si sono opposti alla firma del contratto per la demolizione della loro casa perchè al suo posto dovrebbe sorgere una distesa nera di caldo asfalto, la super strada di Wenling. L’offerta economica non avrebbe coperto i costi di ricostruzione. Quasi surreale la visione di questa casa, unico edificio in piedi sull’asfalto. Il governo si ostina a trattare con gli irriducibili innamorati. Osservando le foto che arrivano sul web, è difficile non ricordare la fantasiosa storia della Disney Pixar dal nome Up.
Sarebbe bello fantasticare e sperare che i proprietari della casetta cinese possano un giorno portare dietro la loro dimora grazie a una miriade di palloncini colorati e volare via, oltre i confini dell’edilizia ammazza sogni.