La giovane orchestra del Salento: mani che sanno fare
Scrivere la nuova storia del mondo è possibile. Se chiudi gli occhi percepisci ogni singolo strumento, la polvere di stelle che li dipinge in un’armonia che pare un abbraccio. Così, violini, tastiere, tuba, chitarra acustica, mandolino, clarinetti, sax, tromboni, tromba, voci, chitarre classiche ed elettriche, percussioni, basso e contrabbasso, flauti, tamburelli, pianoforte, ciascuno di essi crea un’orchestra e non una qualsiasi, ma la Giovane Orchestra del Salento. Se per Nietzsche “la musica non è un’arte ma una categoria dello spirito umano”, allora questa categoria è in grado di essere linfa, forza per una rigenerazione di cui la società intera sente il forte bisogno. Il progetto della Giovane Orchestra del Salento è nato grazie all’iniziativa del Comune di San Cesario che ha saputo coinvolgere in questa esperienza anche i comuni di Lequile e Lizzanello. La realizzazione di un sogno è stato vincere nel 2011 il bando “Integrazione sociale dei giovani mediante la formazione di orchestre e bande musicali giovanili””, nell’ambito di Giovani Energie in Comune, promosso dal Dipartimento della Gioventù – Presidenza del Consiglio dei Ministri e dall’’Anci – Associazione Nazionale Comuni Italiani: primo passo fondamentale per iniziare a camminare. Le ali per volare con i pensieri e la luce per illuminare l’anima, sono stati donati dagli stessi ragazzi, i 100 che si sono presentati all’audizione. Di ogni età ed estrazione musicale. La loro energia e passione ha travolto tutti, così si è scelto di inserirli tutti. Sono nati 3 gruppi: propedeutico-intermedio-avanzato, che lavorano assieme con ruoli diversi. La musica è la più semplice delle lingue parlate, è universale, la più magica tra le forme di espressione del mondo. Così, i ragazzi vengono chiamati a raccolta per sperimentare un’esperienza laboratoriale e diretta. L’integrazione può prendere forma in vari modi. L’incontro tra i ragazzi musicisti genera terreno fertile su cui far germogliare generi musicali differenti. Nulla è sradicato dall’ humus sociale, poiché forte è il messaggio che si intende lanciare. Ogni strumento è mezzo di divulgazione, detiene quell’utilità politica e sociale che sfocia nella pratica, non restando semplice teoria. L’orchestra è l’insieme degli strumenti che rappresentano lo “strumento” principe, il fine da cui tutto può partire. Questo tutto è integrazione, parola così tanto usata ma troppo poco applicata, quando polvere di parole inconcludenti e terra coprono la bellezza di essa. Questo tutto è lavoro, energia pura, sudore e sorrisi di ciascuno che si migliorano e confluiscono in un abbraccio, reale e metaforico. In questo senso, l’oblio della paura e del diverso si annullano e rendono ciò che superficialmente si considera una nota stonata, semplicemente buona musica. Nella diversità totale dei talenti, la giovane orchestra del Salento fiorisce, facendo germogliare un’armonia di vissuti e sogni realizzabili e non più soltanto ipotizzati. Il nostro Salento diviene uno straordinario laboratorio. C’è qualcosa di mistico, magico e scintillante nella nostra terra e sarebbe sciocco e miope non vederlo. Lo stesso direttore artistico dell’orchestra, l’organettista Claudio Prima, è consapevole della necessità di creare un territorio ideale di scambio per giovani musicisti, che possa accogliere generi musicali differenti e proporre un nuovo sound. Questa la sfida: scommettere su un nuovo suono e un nuovo concetto di orchestra, attraverso un unico collante identificato nella passione per l’incontro e l’audacia nell’ordire una trama intricata di suoni. La musica prodotta dai ragazzi di età tra i 15 e i 25 anni è una musica libera e totalmente originale. La loro è una sintesi creativa dei generi diffusi sul nostro territorio (reggae, etnica, rock, leggera, musica per banda) e delle etnie presenti. La condivisione aiuta l’animo umano e supera i concetti di catalogazione. Essa esalta il diverso, al di là delle barriere e i confini musicali. Non ci sono più limiti, ma solo quelli dettati dallo spazio dello spartito. Ogni cosa può essere “accordata”. Mescolare, uno dei verbi più poetici e tangibili che si possano conoscere. Mescolare le sonorità, il fine. Sdoganare il concetto di apatia giovanile nella società e nella politica, rendere i ragazzi partecipanti attivi e felici di far parte di un tutto, attraverso l’arte. L’esperienza della giovane orchestra dimostra inequivocabilmente che i ragazzi sanno fare e sanno fare bene. Sarebbe opportuno e auspicabile rendere visibile tale progetto a livello nazionale e sviluppare una sensibilità elevata che venga esportata, uscendo dai confini protettivi del Salento. Quello che questi ragazzi “maneggiano” è materia nobile…
sono mani pronte a fare… finestre sul mondo… sono terra!