La cultura (digitale) ci salverà?
Immaginate un mondo in cui tutto sia alla portata di un click. Immaginate la potenza di un dito che digita e le conseguenze di questa sua azione. Mille altri mondi emergono davanti ad uno schermo e innumerevoli dati e informazioni saranno alla nostra portata. Immaginate l’estrema velocità dei gesti, quando mente e corpo si allineano comodamente. Immaginate le polemiche dei fedelissimi dell’antico-analogico-cartaceo che scorreranno come fiumi, aspettando il nemico tecnologico, dall’altra sponda, nella speranza che giaccia. Immaginate che tutto questo sia già pensiero fatto atto. E che alla domanda che ognuno di noi si è posto almeno una volta nell’ultimo decennio: “ma chi entrerà mai più nelle biblioteche?”, ci sarà già qualcuno che avrà non soltanto risposto ma persino raggirato il problema rendendolo occasione di novità e rivoluzione, culturale si intenda. Così da martedì 21 Aprile 2009 è on line la «World Digital Library» dell’Unesco (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura). La Biblioteca digitale mondiale ospita i grandi tesori lettari e culturali mondiali, fruibile gratuitamente attraverso un click. Per il direttore del progetto John Van Oudenarden “Quando nel 2009 è stato aperto il sito i documenti fruibili erano 1.200 tra mappe, testi, fotografie, registrazioni e filmati di tutti i tempi; oggi sono oltre 7.000 in 320 mila file provenienti da 165 istituzioni di 77 Paesi. Uno dei valori dell’operazione non risiede tanto nella quantità dei documenti raccolti, quanto nel desiderio di valorizzare le identità culturali di ciascuna delle aree di civiltà del pianeta, restituendo loro anche il proprio patrimonio di conoscenza che, in alcuni casi e per ragioni storiche, è disperso tra Paesi diversi e che, seppur virtualmente, torna nel luogo di provenienza”. Il prestigioso progetto è multiculturale e multilingua, gestito dalla Library of Congress, on line . Nell’ambito della Conferenza internazionale sulle memorie digitali nel settore dei beni culturali tenutasi a Firenze, lo stesso John Val Oudenarden ha reso noti gli obiettivi del prossimo futuro a favore del suo progetto, auspicando l’aggiunta della lingua italiana al più presto. Infatti tutti i documenti che provengono dalle istituzioni che sposano il progetto e le sue regole, sono catalogati in modo omogeneo e inseriti in lingua originale. Le sei lingue ufficiali dell’Onu (arabo, cinese, inglese, francese, russo, spagnolo) e il portoghese garantiranno le opportune spiegazioni. La World Digital Library offre non solo l’occasione di accedere attraverso un unico portale a materiali culturali provenienti da tutti il pianeta, per stimolare il dialogo e la conoscenza del noi e dell’altro, ma anche la loro comprensione e la diffusione immediata. Collegandoci a questo mondo avremo l’onore di scrutare le copie manoscritte dei testi di Ovidio, le bibbie di tutto il mondo, le Costituzioni di vari Paesi. Ora, sapendo di non sapere, non si hanno più scuse. La cultura diventa sempre più comoda.