Helmut Newton: 200 scatti d’autore al Palazzo delle Esposizioni
“La bellezza è intelligenza. E il fascino non ha nulla a che fare con il denaro. In fotografia ci sono due persone volgari: la prima è arte, la seconda è buon gusto”.
Tedesco di nascita, Helmut Neustadter, poi Newton, nasce nel 1920 e inizia la sua carriera fotografica all’età di 16 anni. Le persecuzioni contro gli ebrei lo costringono ad abbandonare il suo Paese, approdando in Australia per divenire cittadino del mondo. Ha sempre pensato che “il desiderio di scoprire, la voglia di emozionare, il gusto di catturare –fossero- i tre concetti che riassumono l’arte della fotografia”.
Racchiusi, custoditi gelosamente e poi donati al pubblico, questi tre concetti dell’arte fotografica, nella mostra White Women, Sleepless Night, Big Nudes, i tre leggendari volumi a stampa pubblicati dal fotografo Helmut Newton. Duecento, le fotografie raccolte e pronte da ammirare al Palazzo delle Esposizioni di Roma, da oggi 6 Marzo 2013 al 21 luglio 2013. Il progetto, fortemente voluto da Jude Newton, moglie e vedova del fotografo, riunisce le immagini/ testimonianze del suo modo di concepire l’arte e la fotografia di moda, rivoluzionandone la portata e traghettando la stessa trasformazione del ruolo della donna nella società occidentale. La fotografia di moda non è più mera raccolta di ritratti ma esplode in un reportage di cronaca, dove lo stile e il fashion sono tangibili. 1976-1979-1981, queste le tre tappe che hanno consacrato Helmut Newton come vero e affermato protagonista della fotografia del secondo Novecento.
Aspetto singolare del suo modus operandi è visibile nella volontà di uscire, nel senso letterale del termine, in quanto preferisce ritrarre le sue modelle in strada, in location particolari, fuori dallo studio, realizzando qualcosa di estremamente evocativo e personale.
Il fotografo ha voluto selezionare le fotografie per i libri di cui è editore. Newton mette in sequenza, l’uno accanto all’altro, gli scatti per le altre committenze con quelli realizzati per se stesso. Esplosione di emozioni e prettamente narrative. Visitando la mostra, si ha la fortuna di osservare il ritratto di Andy Warhol colto nella stessa posizione di una statua della Madonna fotografata in una chiesa toscana; Natassia Kinsky che abbraccia una bambola dalle sembianze di Marlene Dietrich; la fotografia della donna al cimitero del Père Lachaise di Parigi.
“Investo molto tempo nella preparazione. Penso a lungo a ciò che voglio realizzare. Ho libri e piccoli quaderni in cui scrivo tutto prima di una seduta fotografica. Altrimenti dimenticherei le mie idee”.
Il suo intento è stato quello di rendere la “sua” donna decisa, convinta del suo ruolo e di quello che potrebbe essere. Non è soltanto sensualità. Tutto, oltre il semplice erotismo.
Insomma, sino al 21 luglio a Roma, abbiamo l’occasione di abbracciare l’arte fotografia che approda in Italia, nella sua unica tappa. Le foto provengono dalla Preussischer Kulturbesitz di Berlino e l’esposizione è promossa da Roma Capitale – Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico, da Azienda Speciale Palaexpo, dalla Helmut Newton Foundation, in coproduzione con Civita e in collaborazione con GAMM Giunti.
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