Diagnosi prenatale: le nuove
Si chiama BI-Test. Sono indagini ecografiche-biochimiche che stimano il rischio di alcune anomalie cromosomiche del nascituro combinando, appunto, un’ecografia al dosaggio di ormoni nel sangue materno.
Questo test è in grado di informare sulle possibili alterazioni del patrimonio genetico e nello specifico, relativamente alla trisomia 21 o comunemente nota Sindrome di Down. Trattandosi di test prenatali, la loro non invasività non provoca alcun rischio per la gravidanza. Tuttavia, l’altra faccia della medaglia è costituita dallo stesso risultato dell’esame: un numero, una probabilità, non una certezza. Quindi, se il rischio dovesse risultare molto alto, la gestante può sottoporsi agli esami più invasivi, come la villocentesi e amniocentesi, esami dagli esiti certi, ma che comportano un rischio concreto di aborto.
Eppure, esiste una realtà parallela, al di là dei confini italiani, a pochi kilometri dallo stivale. In Svizzera, a Lugano, in un laboratorio si esegue il Praenatest di LifeCodexx, ovvero, un prelievo di sangue materno, al costo di 1300 euro. E’ bene ricordare, però, che alcuni ospedali italiani come il Sacco di Milano, si stanno organizzando per eseguire il prelievo e inviare il sangue alle aziende per l’analisi.
La prevenzione sembra essere una parola magica.
I ricercatori pongono sempre più attenzione ai nutrienti che giungono al feto, perché essi contribuiscono a modulare l’attività dei geni del bambino in sviluppo. Non è certa la stretta relazione tra una dieta squilibrata della gestante e l’insorgere di alcune patologie nel figlio, ma è indubbia la presenza di fattori di rischio elevati e che sarebbe opportuno avere comportamenti legati al cibo che siano sani e una equilibrata attività fisica, laddove non sia controindicata.
“L’alimentazione ideale è la più varia possibile, ricca di frutta e verdura, con un buon apporto di latticini, pesce, legumi e cereali integrali”, spiega Cetini, direttore dell’unità di ostetricia e ginecologia del Sacco di Milano e del Centro di ricerche fetali Giorgio Pardi.
In gravidanza o no, sarebbe fondamentale intensificare i controlli e adottare uno stile di vita equilibrato.
La ricerca galoppa. Il desiderio di conoscenza può portare a varcare nuovi confini, purchè questi ultimi siano metaforici. L’Italia ha il dovere di ritornare ad essere l’eccellenza nelle scienze. Estremamente ingiusto per le famiglie italiane “emigrare” per ricevere cure adeguate e dignitose o godere di chance in più laddove qui non si abbiano scelte.