Billa, dove non B(r)illa nulla
Mentre tutt’intorno sono luci e colori, l’ex ipermercato Billa di San Cesario è chiuso in una cappa di buio. Un futuro che non promette molte speranze, un percorso lavorativo che potrebbe chiudersi definitivamente per i 72 ex lavoratori Billa. A pochi giorni dal Natale, quei papà e quelle mamme che da mesi ormai vivono con poche centinaia di euro al mese, cosa potranno sperare per i loro bambini? Un sorriso finto nascosto da un cuore colmo di rabbia magari….una serenità, “fasulla”, che i bimbi a volte si aspettano, ma i grandi fanno fatica ad accettare. Sembra un’agonia senza fine la storia degli ex lavoratori Billa. Un libro senza conclusioni, un lento andare avanti per incontri, commissioni, richieste, ipotesi, domande…che puntualmente, però, non trovano risposta. Il termine tanto temuto dei sei mesi dalla mobilità ora però è arrivato, come un macigno. Adesso più che mai gli ex dipendenti definiscono la loro situazione “disperata, un incubo”. Nell’ultimo incontro Aedes, la società titolare dell’immobile che ospitava il centro commerciale di San Cesario di Lecce, ha dichiarato che non ci sono trattative avviate con aziende interessate all’acquisizione dell’iper. Quindi, niente acquirenti, niente lavoro. Ed intanto i giorni passano. Come sono trascorsi i sei mesi da quando gli ex dipendenti di Rewe sono entrati in mobilità. Cosa vuol dire questo? Semplice, che se dovesse arrivare all’orizzonte un imprenditore interessato al centro commerciale, loro, che per decine di anni hanno prestato servizio nell’ipermercato, che hanno chiesto un mutuo per comprare casa, si sono sposati….loro ora non hanno più diritto a essere riassunti. “Quello che ci spettava di diritto – lamentano – adesso è soltanto un’umiliante concessione”. Si sentono abbandonati, dimenticati, ai margini della comunità. “Perché nessuno ci fa sapere niente – si chiedono? – cosa c’è sotto? Dove sono i nostri cari politici? Dobbiamo attendere primavera per la campagna elettorale!”. Il loro stato d’animo è a pezzi, i loro occhi sono persi nel vuoto, si chiedono come pagheranno le tasse, come riusciranno a vivere in questa incertezza. Ma non demordono, nonostante tutto, continuano il loro sciopero. Ancora lì, ad occupare lo stabile dell’ex Billa, a turno e al buio, perché adesso Enel ha anche staccato la corrente.