Attenzione: Apertura Bando di Gara!
Tutto ha avuto inizio nel 2007 quando Tommaso Padoa-Schioppa, allora ministro dell’Economia e delle Finanze, invita le famiglie a mandare i giovani fuori di casa.
Poi nel 2010 ci riprova il ministro Brunetta, rendendo palesi quelli che fino ad allora potevano considerarsi accenni di follia: “fuori di casa a 18 anni per legge” dice, auspicando così di potenziare la motivazione in quei giovani incapaci di crescere, di assumersi responsabilità edi conquistarsi l’autonomia. Li chiamava “bamboccioni”.
Infine nel 2012, è partita la gara, riservata alle sole alte cariche dello Stato, denominata “Cacciamoli tutti fuori dall’Italia ‘sti giovani”.
Audace il vice-ministro Martone che attacca gli studenti, fascia di popolazione nutrita e già ben predisposta ad abbandonare volentieri lo Stato. Li chiama “sfigati” quelli che, a 28 anni, non si sono ancora laureati. Poi ci si mette anche Monti il quale, attuale Presidente del Consiglio, per invogliare l’emigrazione, afferma che i giovani devono scordarsi il lavoro fisso a vita perché, fra l’altro, è “monotono”.
Per ora sono solo uomini a gareggiare. E le donne dove sono?
A rappresentare la categoria è la ministra Cancellieri che recrimina sui giovani che pretendono “il posto fisso nella stessa città, vicino a mamma e papà”.
Insomma, GIOVANI, volete o no andare via dall’Italia?