Appunti di stile
Parla poco. Sceglie le parole come gocce di profumo sulla pelle. L’essenziale. Sembra, anche,non avere un’età. Per lo stile, per le idee, per l’esperienza e per la presenza. Di certo, quellaanagrafica sfugge e pur sforzandomi di recuperarla nella sua interezza ne resto orfana,perchè il suo fascino confonde. Lo ascolto guardandolo negli occhi. I suoi raccontano molto di più delle parole che conserva per poi cucirle addosso, su misura a chi ne apprezza stile ed eleganza. Ne ha tanta e ne crea altrettanta, Ermes Vizzaccari. L’uomo del fashion system, lo stilista, che ha usato e seguito il filo della passione per la moda trovando, infine, la sua strada.
Ed io lo incontro in via Maremonti, a Lecce, nel cuore della città, nel suo negozio 0400.
Chino sulla macchina da cucire con la coppola in testa, mi accoglie con sguardo serafico e stretta di mano decisa. Sa il fatto suo, Ermes. Parla poco ed a bassa voce. Il tutto compensato da un’allure di rispetto. Me lo immagino alla corte di Valentino e Ferrè, le maisons per cui ha lavorato per molto tempo. Capisco, poi, che la mia immaginazione è piccola quanto uno spillo. Ermes, che stende le labbra per sorrisi sinceri, dosando i punti della sua esperienza, traccia con impercettibile fatica interiore il filo della sua serenità conquistata dopo anni di ritmi forti in giro per il mondo. In giro accanto a star del cinema, ai grandi nomi della moda, dove tutto fa girare la testa, lusso, celebrità, potere, danaro. Un vortice che assorbe energie, forza e carattere. Già, carattere. Ermes Vizzaccari, ne ha da vendere. Fuori dagli schemi, dagli stereotipi comuni, controcorrente. Nato nella capitale, a Roma, passa poi alla capitale della moda, Milano, vivendo anche nelle grandi metropoli, Parigi, New York, Londra, per trasferirsi,
infine, a Lecce per amore. Segue il cuore, Ermes, gli impulsi, l’istinto. Segue soprattutto i sogni.
E lui li afferra. Lontano dalle logiche di mercato, che pur conosce perfettamente, assuefatto da un sistema che acclama l’essere e non la persona, ha reinventato se stesso.
Morbida la sua linea, di vita. Ne annuso la fatica, i passi lenti, i fili intrecciati ai desideri, il
rifiuto di un mondo che disintegra le personalità, anche quelle più vivaci. La voglia di cose
umili, di semplicità, di estro, di avanguardia concettuale, di abilità manuale, di innovazione, traspare nella figura dello stilista. Ha gli occhi accesi di passione quando racconta gli esordi.
Quando, da bambino, sedeva accanto alla mamma, dietro la macchina da cucire. Il suo gioco più bello tra tessuti e rocchetti. Poi, la vita, l’apprendistato, le responsabilità. Ed ora i sogni, in controluce. Semplici, come i suoi appunti di stile.